Emergency

giornale di cantiere  

un blog costruttivo



HOME


ARCHIVI

marzo 2002
aprile 2002
maggio 2002
giugno 2002
luglio 2002
agosto 2002
settembre 2002
ottobre 2002
novembre 2002
dicembre 2002
gennaio 2003
febbraio 2003
marzo 2003
aprile 2003
maggio 2003
giugno 2003
luglio 2003
agosto 2003
settembre 2003
ottobre 2003
novembre 2003
dicembre 2003
gennaio 2004
febbraio 2004
marzo 2004




e-mail
giornale_di_cantiere@yahoo.it


This gif is freely copyable. Just right click, save
Powered by
RSSify at WCC





Feed Atom

convertito in



dal tocco magico
di A. Cavedoni



Blog e dintorni

fragments of wishdom
Leonardo
willy-nilly
POLAROID
Ludik
skip intro
Blogorroico
Diario di bordo
101ism
Bellacci
Valido
Giardino di cemento
Voglia di Terra
Pandemia
Zu
Strelnik
Blogger di guerra
Arsenio
le strade bianche
Arkangel
Photoblogger
Gonio
Hotel Messico
Architectura
Il fiore del cactus
brekane
Haramlik



la directory dei blog italiani



Blog Star Death Match
due discutono
uno vince



Bloogz
motore di ricerca
dei blog





Al momento della sospensione questo blog era stato visitato per 25.000 volte
(1.000 più, 1.000 meno)


08 giugno 2003
 
Ieri sera a Pontedera (PI) c'era il Sabar, festa di musica e danza che prende il nome dal tipico tamburo senegalese.
È una festa laica, tollerata a stento dai religiosi più ortodossi per certi espliciti richiami alla sessualità che assumono le movenze dei danzatori. È stata l'occasione per avvicinare due comunità, quella toscana e quella africana, che vivono ormai da tempo a stretto contatto senza conoscere bene le reciproche tradizioni. Non c'è niente meglio della musica per questo.

Aggiunta: avevo già assistito a una serata di ballo wolof e ho potuto notare le differenze. Il sabar in piazza ha dimostrato chiaramente come l'ostacolo più grosso da superare non sia l'ostilità, quanto la timidezza. C'erano gruppi di giovani senegalesi che, lo si vedeva bene, morivano dalla voglia di mostrare la loro bravura nel ballo, eppure rimanevano ai margini; i pontederesi battevano il tempo con le mani e coi piedi, ma si limitavano a fare da spettatori.
Sono state le donne e i bambini a rompere il ghiaccio. Le donne senegalesi che piroettavano scalze sul selciato nel turbinìo dei vestiti scintillanti e i bambini, ancora troppo piccoli per apprezzare le differenze di razza e affascinati dal ritmo.
L'unica persona che ha raccolto l'invito a imparare qualche passo di danza è stata una biondina di quattro anni, per niente intimorita dal gigante piumato che le saltellava di fronte. E pensare che a noi per farci paura ci raccontavano dell'uomo nero...

Neanch'io ho ballato, ma c'ho la giustificazione: un mal di schiena così bastardo che al mattino devo farmi infilare scarpe e calzini da qualcun altro. Se aggiungi il caldo micidiale di questi giorni, l'estate s'annuncia proprio interessante.



Comments: Posta un commento


This page is powered by Blogger.